http://opinione.it/cultura/2017/02/23/dalessandri_cultura-23-02/
L’opera in 70 minuti racconta l’avventura della Nazionale italiana di calcio a 5 dei pazienti psichiatrici, messa su in fretta e furia e partita alla volta del Giappone per disputare il Mondiale! Un campionato dal quale questi ragazzi torneranno a casa con la medaglia di bronzo; un risultato eccellente, soprattutto per la carica che gli ha dato, per l’entusiasmo, per la coesione di battersi per una causa comune e importante. Presentato alla Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre, il film è giunto nei giorni scorsi in Senato, e il 24 verrà proiettato addirittura negli Usa, al Chinese Theatre di Los Angeles. Da oggi invece nelle sale italiane.
Il progetto ha radici lontane: nel 2004 De Biasi realizzò con “mezzi di fortuna” un primo documentario (scritto insieme a Francesco Trento), “Matti per il calcio”. Anche se qualitativamente povero fece il giro del mondo, raggiungendo anche il Giappone, dove tuttora persistono i manicomi. È così che una dottoressa nipponica è venuta in Italia a discutere con Santo Rullo (psichiatra ed ex calciatore) la chance di allestire un campionato mondiale per i malati psichiatrici. Ed è proprio così che ne è nato il film! Il progetto è stato realizzato grazie all’Istituto Luce, a Raicom e alla Roma Lazio Film Commission, ha ottenuto il patrocinio della Federazione Italiana Giuoco Calcio ed è stato selezionato nella cinquina dei David di Donatello.
Grande merito del regista è stato quello di porre sul piatto un tema difficile, doloroso, ma di raccontarlo in chiave pop, con la giusta leggerezza. Crazy for Football si pone come il racconto corale di una magia che chiede di appartenere a tutti ed essere condivisa, senza alcun pietismo e senza nessuna ipocrisia.
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