pubblicato su Mentelocale
Se siete alla ricerca di luoghi magici e nascosti, a 90 chilometri da Roma, nel bel mezzo della pianura pontina, alle pendici dei monti Lepini, si erge uno dei borghi medievali più suggestivi del Lazio: Sermoneta.
L’altezza, la ventilazione e quindi un clima più piacevole, unitamente alla vicinanza al meraviglioso giardino di Ninfa, ne fanno una meta ideale e imprescindibile anche in queste giornate estive.
Posizionata su di una sommità, circondata da mura di cinta e costruita intorno al Castello, che domina la valle, Sermoneta gode di una posizione dalla quale lo sguardo può spaziare arrivando fino al mare dopo chilometri e chilometri di pianura, un tempo palude.
Sermoneta ha origini lontane: edificata come villaggio fortificato nel 1200, divenne, nel 1297, feudo della famiglia Caetani – che si insediò nel Castello – rimanendolo fino ai giorni nostri, tranne che per un breve periodo di dominazione dei Borgia, sul finire del 1400. Il Castello Caetani, integro e tra gli edifici medievali meglio conservati – spesso sede di manifestazioni ed eventi culturali –, è probabilmente il luogo ideale dal quale partire alla scoperta di questo antico e suggestivo borgo. Della rocca del XII secolo rimangono la grande torre, detta Maschio e la più piccola adiacente. Il resto fu demolito e poi ricostruito dai Caetani insieme ad un ampliamento completato successivamente dai Borgia.
All’esterno una poderosa cinta muraria mantiene ancora oggi la sua veste originaria. Il Castello si presenta quindi come una vera e propria fortezza – visitabile tutti i giorni, ad eccezione del giovedì, sia all’interno che all’esterno con visita guidata – da scoprire attraversando passaggi segreti, ponti levatoi, saloni e scuderie, mangiatoie e stanze affrescate (probabilmente opera di un allievo di Pinturicchio) e la suggestiva grande batteria, un passaggio coperto attraverso le mura. Da pochi mesi è possibile accedere alle prigioni, all’interno delle quali sono visibili 150 incisioni lasciate dai detenuti nel corso dei secoli.
Oltre al castello, vale la pena vedere la cattedrale di Santa Maria Assunta e la più piccola chiesa gotica di San Michele Arcangelo, all’interno della quale si trova un particolare organo settecentesco. La magia di questo borgo si respira tuttavia fra scale e strade lastricate, passeggiando nei vicoli stretti del centro – magari dopo un pranzo in uno dei ristoranti tipici –, circondati dagli edifici in pietra, e nelle piccole piazze antistanti i palazzi, come il maestoso palazzo comunale del ‘400 o la vecchia sinagoga ebraica, che più di ogni cosa saranno capaci di riportarvi indietro nel tempo, permettendovi di immaginare incontri con cortigiane e cavalieri.
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