http://opinione.it/cultura/2015/07/08/dalessandri_cultura-08-07/

Questo fa ben sperare, in prospettiva, in una chiusura dell’anno all’insegna del segno positivo, ma la partita è ancora tutta da giocare. Gli esercenti plaudono anche se, ancora una volta, i segnali di ripresa non sono attribuibili ad una strategia di sistema (quando mai!) ma ad un titolo traino: “Jurassic World”. E, sulla stessa linea, anche l’inverno accoglierà un titolo capace di portare in sala anche i più restii: a Capodanno le sale accoglieranno nuovamente Checco Zalone, ovvero Luca Pasquale Medici, il comico pugliese che nel 2013 ha sbancato i botteghini, incassando oltre 50 milioni di euro con “Sole a catinelle”. Il titolo di quest’anno è “Quo vado”, storia di un impiegato che per mantenere il posto fisso è disposto ad andare fino in Norvegia. Non è dato sapere se Checco Zalone riuscirà a replicare il successo di due anni fa, ma certamente il suo film non passerà inosservato.
Questo dovrebbe forse rendere tutti contenti e soddisfatti delle buone performance della settima arte made in Italy? Dipende. Il cinema italiano soffre di due grossi problemi strutturali, recentemente ri-evidenziati dallo studio condotto dalla rivista “Box Office”: da una parte ci si scontra con una forte concentrazione di titoli tra ottobre e aprile (con relativa cannibalizzazione), con carenza di titoli e sale chiuse per quasi tutto il periodo estivo, dall’altra si riscontra un pressoché totale appiattimento nell’offerta, che prevede ormai quasi esclusivamente il genere comico. E anche quest’anno si assisterà alla riproduzione di questa fenomenologia.
Del resto in un periodo di grande preoccupazione, dove la Grecia è in bilico e la situazione dell’Eurozona permane fortemente incerta, è naturale che il cinema non senta di rischiare, preferendo puntare sul piatto forte della commedia. Oltre al “salvatore” Zalone, nella stagione invernale verranno rispolverati cine-panettoni e dintorni. Le sale ospiteranno infatti “Natale ai Caraibi” di Neri Parenti, ma anche “Natale a Gomorra: pallottole e champagne” per la regia di Volfango De Biase, oltre all’ultimo lavoro di Leonardo Pieraccioni, “Le avventure del professor Cenerentolo”. Insomma, chi non ama ridere è bene trovi un hobby alternativo. Qualche segnale d’innovazione viene dall’aver preso in prestito attori dalla serialità televisiva o da quella web e averli portati sul grande schermo (sperando che l’esperimento funzioni). Un esempio su tutti è quello di “The Pills”, un gruppo di 5 giovani romani che hanno conquistato il web con una sit-com che ha avuto una media di 10mila spettatori per puntata (cifre da record per un prodotto web). Il loro film di esordio arriverà in autunno, “The Pills: mezzogiorno meno un quarto”.
Forse il 2015 chiuderà in positivo per il cinema nostrano, ma a che prezzo? Si tratterà di un’annata salvata dai dinosauri e da Zalone, che si preannuncia appiattita nei generi e scarsamente innovativa.
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