Un sorriso che a volte non basta. Eli è una giovane madre di 4 figli, un marito disoccupato, una casa modesta sul litorale romano e il sogno di una vita semplice. Ogni giorno la sua sveglia suona alle 4.30, ogni giorno, sette giorni su sette, trascorre due ore nei vagoni della metropolitana capitolina e sulla corriera che collega la sua abitazione alla stazione più vicina. Esce di casa poco dopo le 5 del mattino, per farvi ritorno solo a tarda sera, quando i figli stanno per addormentarsi.
Avvolta in un cappottino rosso, Eli cerca di rimanere a galla in una vita che non sembra regalarle nulla, sempre col sorriso sulle labbra, con la battuta pronta per i clienti che affollano ogni giorno il bar della Tuscolana in cui serve cappuccini, con una parola di conforto per l’amica Vale, una performer che spesso rientra mentre lei sta uscendo, prima dell’alba, che vive al piano di sotto e l’aiuta con i bambini. In sala dal 4 maggio con Koch Media, il nuovo film di Daniele Vicari, attraverso l’amicizia tra le due giovani donne, Eli (Isabella Ragonese, in una delle sue interpretazioni più convincenti) e Vale (Eva Grieco) mette in luce l’estrema difficoltà del quotidiano, in particolare, sul piano lavorativo.
Affiancano le due attrici Francesco Montanari, nei panni di Mario, il marito di Eli, che vive la frustrazione della disoccupazione e Francesco Acquaroli, nei panni di Nicola, datore di lavoro insensibile, interessato solo ai propri profitti.
Una vita di sacrificio per due spicci, cui il suo principale Nicola decurta anche 100 euro, per i ritardi accumulati. Ma tenacia e gentilezza non bastano a sopravvivere. Ed Eli se ne va, nella totale indifferenza dei passanti, in silenzio, colta da un malore su una panchina della metropolitana. Perché il suo cuore non ha resistito alla fatica.
Una storia straziante quella che ci propone Daniele Vicari – regista, tra l’altro di “Diaz – Don’t clean up this blood” (2012) – con “Sole cuore amore”, eppure la storia di una quotidianità che esiste, anche se non vogliamo vederla. Eli è una cenerentola dei nostri giorni, una storia che però manca di lieto fine.
E’ la storia di tante donne che lottano contro il mondo per un piccolo squarcio di felicità e che non ce la fanno. Perché talvolta ci crediamo indistruttibili, ma in fondo non lo siamo.
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