pubblicato su Mentelocale
Apre al pubblico il primo febbraio La Felliniana – Ferretti sogna Fellini, la mostra, ospitata nella Palazzina Fellini di Cinecittà, firmata dai 3 volte premi Oscar Dante Ferretti e dalla sua storica compagna di lavoro e di vita Francesca Lo Schiavo.
In occasione del centenario dalla nascita di Fellini, un luogo come Cinecittà non poteva esimersi dal suo tributo.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo permanente della mostra La Felliniana – Ferretti sogna Fellini si snoda in tre momenti, attraverso tre sale. La Fiat 125 – ricostruita con il modello originale dell’auto – e i manichini iperrealistici realizzati da Makinarium rappresentano il primo momento di questo percorso, ricordando i tragitti in auto in cui Fellini chiedeva a Dantino di raccontargli i suoi sogni. Tutto intorno le locandine dei film di Fellini tappezzano le pareti quasi fossero frammenti di quadri sovrapposti.
Sono proprio i sogni raccontati dallo scenografo al grande regista ad accompagnare lo spettatore, conducendolo nella Casa del piacere ispirata a La città delle donne. In una sorta di bordello lunapark, Marcello Mastroianni è circondato da soubrette in bikini che scendono da uno scivolo rosso, in un’atmosfera nebbiosa e surreale.
Di qui si arriva quindi al terzo momento, quello del cinema Fulgor, una rievocazione della sala riminese nella quale il Fellini bambino sviluppò il proprio amore per la settima arte.
«Avevamo dichiarato di non voler fare mostre su Fellini – ha precisato Roberto Cicutto, presidente di Luce Cinecittà – e in effetti abbiamo rapito un racconto, quello che fanno Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Non la ricostruzione di una scenografia realizzata per un film di Fellini, ma un incontro umano che si ripeteva tutte le mattine tra Dante e Federico a Cinecittà e che ha dato vita a una scenografia importante come quella de La città delle donne».
«Tranne l’automobile tutto è stato realizzato dalle maestranze di Cinecittà, sotto la direzione di Simona Balducci, di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e dell’assistente di Ferretti, Federico Costantini», ha ricordato Cicutto, che con orgoglio ha voluto sottolineare come Cinecittà sia tornata non solo a produrre e mettersi a servizio delle grandi produzioni, ma anche a rivalorizzare la professionalità degli artigiani e delle maestranze che vi lavorano: «Questa mostra è nel segno della valorizzazione dei mestieri del cinema, in questo caso particolarmente di scenografia ed effetti speciali, che sono anche analogici e fisici. Perché le tecnologie sono importanti, ma il lavoro artigianale, la ricostruzione con le mani, il tocco, dà un sapore diverso alle cose, che sono sicuro verrà riscoperto e valorizzato anche nel futuro».
La Felliniana si inserisce nel percorso espositivo permanente di Cinecittà si Mostra, che permette al pubblico di visitare tutti i giorni gli Studi cinematografici di Cinecittà.
Dante Ferretti e Francesca Lo Schivao raccontano Fellini
«Partivamo in macchina dal bar Canova a piazza del Popolo e venivamo a Cinecittà insieme – ricorda Dante Ferretti –. In quei percorsi a bordo della Fiat 125 Federico mi chiedeva sempre di raccontargli cosa avessi sognato. Dapprima dicevo di non ricordarlo. Poi, pian piano, di fronte a queste perduranti richieste, ho iniziato ad inventare un po’ di sogni. In alcuni mescolavo elementi dei suoi stessi film – mutuati da I vitelloni o altri titoli –, tanto che Federico mi rispondeva di aver sognato a volte cose simili, chiedendomi se volessi copiarlo. Altri invece affondavano nella mia esperienza di bambino, quando andavo dalla sarta con mia mamma e mi nascondevo sotto il tavolo, guardando sotto le gonne delle donne alla cucitrice, o quando mamma non si sentiva bene e mi mandava al mercato a Macerata e io ero attratto dalle forme e dagli atteggiamenti ambigui e disinvolti della pescivendola o della macellaia».
Rispetto al lavoro al fianco del grande Federico – un sodalizio professionale che li ha visti insieme su cinque set, dal Satyricon a La voce della Luna, Ferretti ricorda che «la difficoltà più grande nel lavorare con Fellini era quella di riuscire ad entrare nella sua testa e capire esattamente cosa volesse fare. Spesso aveva bisogno anche di qualcuno che lo sapesse spingere da qualche parte, che gli fosse d’ispirazione».
Francesca Lo Schiavo ha sottolineato come il percorso di allestimento della mostra non sia passato tanto attraverso un lavoro di ricerca – perché gli elementi importanti sono stati scelti subito – quanto sia stato il tentativo di raccontare un incontro umano:«Il tentativo è stato quello di entrare un po’ nell’anima di Federico Fellini. Ed è proprio l’anima di Federico che abbiamo cercato di mettere nell’allestimento, che lo ricordasse attraverso un’atmosfera di sogno e anche un po’ di malinconia, perché lui non è più con noi», ha sostenuto Lo Schiavo.
Luogo, giorni orari di apertura della mostra
La Felliniana è ospitata nella Palazzina Fellini degli Studi di Cinecittà, a Roma (via Tuscolana 1055). La mostra è aperta tutti i giorni (tranne il martedì), dalle ore 9.30 alle ore 18.30 (la biglietteria chiude alle ore 16.30).
Biglietti
La mostra è inclusa nel percorso di Cinecittà si Mostra, che comprende mostra e visita guidata ai set.
Il costo dei biglietti: 15 Euro (intero), 13 Euro (under 26 e over 65), 7 Euro (bambini 5-12 anni), 40 Euro (biglietto famiglia: 2 adulti + 2 ragazzi di età inferiore ai 18 anni).
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