http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2017/11/14/a-roma-il-don-giovanni-diventa-multilingue/
Colpisce, entusiasma e coinvolge il nuovo Don Giovanni secondo L’Orchestra di Piazza Vittorio che ha debuttato lo scorso 9 novembre al Teatro Olimpico di Roma, in scena fino al 26. Prodotto dall’Accademia Filarmonica Romana (che lo ha inserito nella propria stagione 2017/2018 e che per l’Orchestra aveva già prodotto la Carmen di Bizet) e dal Festival Les nuits de fourvière di Lione, al centro dello spettacolo – che il quotidiano francese Le Monde ha definito “glamour e iconoclasta” –, c’è l’idea di un sorprendente Don Giovanni. Una re-interpretazione libera e vivace dell’opera mozartiana da parte dell’orchestra più multietnica del mondo.
Nei panni di Don Giovanni troviamo una donna, androgina e seducente, dotata di uno straordinario carisma oltre che di una grande voce, Petra Magoni. Nei panni di quel corteggiatore impenitente e millantatore, la Magoni calca la scena trasformandosi nel proprietario di un locale jazz anni Venti animato da musicisti in smoking azzurro e tre coriste in abiti svolazzanti.
Andrea Renzi – che ne ha curato la regia insieme a Mario Tronco, Leandro Piccioni e Pino Pecorelli – ha rielaborato la partitura originaria dando alla musica un approccio spiritoso, che attraversa molti generi: dal pop al rock, passando per lo swing e la musica brasiliana, con grande disinvoltura. In questoDon Giovanni, le cui gesta sono compresse in circa 90 minuti di spettacolo, i diversi personaggi dell’opera – da Zerlina a Donna Anna, da Donna Elvira a Don Ottavio a Masetto, fino ad un buffo Leporello in versione cubana – trasformano il libretto di Lorenzo Da Ponte, dando allo spettacolo un inestimabile valore aggiunto – in una versione multilingue che abbraccia l’italiano, il francese, l’arabo e il portoghese tra arie, duetti e pezzi d’insieme.
Riuscita anche l’idea di un “Commendatore” che spunta attraverso proiezioni video su una sorta di “Luna piena” che sovrasta il palco. Il taglio drammaturgico tiene la scena così come la rielaborazione musicale che mostra tutta la modernità mozartiana.
Come ha scritto il regista, “Una vitale e festosa Babele a volte punteggiata da applausi spontanei che esaltavano i momenti creativi più riusciti“.
In scena, oltre alla protagonista Petra Magoni / Don Giovanni , Simona Boo nei panni di Donna Anna, Hersi Matmuja in quelli di Donna Elvira, Mama Marjas/ Zerlina, Evandro Dos Reis/ Don Ottavio, Omar Lopez Valle/ Leporello, Houcine Ataa/ Masetto, accompagnati dalle musiche di
Leandro Piccioni al pianoforte, Pino Pecorelli al contrabbasso, Ernesto Lopez Maturell alla batteria e Andrea Pesce alle tastiere.
Uno spettacolo innovativo e travolgente che, oltre all’incredibile energia, porta con sé un importante messaggio di apertura verso l’altro, potente antidoto all’individualismo imperante.
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