Inge Morath: la grande mostra fotografica a Roma

pubblicato su Mentelocale

Nella lunga e intensa carriera di Inge Morath non poteva mancare la Città Eterna. E’ così che la Capitale, dopo Treviso e Genova, accoglie la grande retrospettiva italiana dedicata alla fotografa austriaca presso il Museo di Roma in Trastevere, curata da Marco Minuz, Brigitte Blum – Kaindl, Kurt Kaindl.

Un percorso espositivo organizzato in 12 sezioni per un totale di 140 opere esposte, tutte in bianco e nero,  e con decine di documenti originali, che resterà aperta al pubblico dal 30 novembre 2019 al 19 gennaio 2020.   La Morath, nata a Graz nel 1923, è stata certamente una donna antesignana della sua generazione: dopo gli studi di lingue inizia a lavorare come traduttrice e quindi giornalista, spostando poi il suo focus dalle parole alle immagini, pur continuando a scrivere racconti per tutto l’arco della sua vita. Entrata alla Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, inizia i suoi primi ‘passi’ al fianco di fotografi d’eccezione, da Robert Capa a Cartier-Bresson. Ed è proprio la magia di Venezia, in uno dei suoi tanti viaggi in Europa a stimolarle alcuni scatti indimenticabili – tra cui una straordinaria piazza San Marco gremita di piccioni – i primi di questo percorso espositivo che condurrà lo spettatore, quasi per mano, attraverso il mondo – dalle mete più vicine, come la Spagna, a quelle più lontane e inesplorate: Iran, Cina, Nord Africa, Unione Sovietica. Ma i suoi non sono soltanto reportage di viaggio: è del ’58 la serie dei curiosi ritratti fotografici con le maschere del disegnatore Saul Steinberg. Pochi anni dopo, sul set del film “Gli spostati” di John Huston conoscerà Arthur Miller, che sposerà nel 1962.

Attraverso i suoi scatti la Morath ha saputo raccontare la vita, raccolta in un fermo immagine, e l’intimità più profonda delle persone. Non manca infatti una sezione della mostra dedicata a figure di spicco: da Pablo Picasso a Doris Lessing, da Alberto Giacometti a Marilyn Monroe, ma anche Jean Arp, Igor Stravinskij, Audrey Hepburn, Fidel Castro…

“La fotografia è un fenomeno strano… Ti fidi dei tuoi occhi ma non puoi fare a meno di mettere a nudo la tua anima!” dichiarò l’artista, scomparsa a New York nel 2002 che compare, alla fine del percorso espositivo, in un ultimo inedito e potente scatto, frutto di un ritrovamento postumo, scoperto in un rullino mai sviluppato. La Morath nel 2001 aveva fotografato dei rami secchi davanti al suo ritratto giovanile: quasi un addio, intenso e delicato, raccolto in un’immagine.

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