“Era un uomo che fin dalla prima giovinezza si era ritirato in appartata solitudine, chè il rimbombo della vita gli metteva paura, rifugiandosi tra i libri”.
Inizia con queste parole il primo racconto – che dà il titolo alla raccolta – di Hermann Hesse “L’uomo con molti libri e altri racconti”, riedito recentemente da Edizioni Studio Tesi (120pp, 12,50Euro). Un racconto il cui personaggio è un uomo che ha trascorso tutta la vita ‘divorando carta’, voltando pagine e pagine, per poi accorgersi, sul viale del tramonto, di non trovar più stimoli tra i volumi, di esser stato ingannato, rinchiuso tra montagne di carta mentre intanto la vita fuori continuava il suo corso, senza di lui.
Lo scrittore tedesco, naturalizzato svizzero, vissuto tra la fine dell’800 e il secolo scorso, premio Nobel per la Letteratura nel 1946 e conosciuto per le sue opere più celebri come: Siddhartha, il Lupo della Steppa, Narcisio e Boccadoro, viene riportato sugli scaffali con questa raccolta di 6 racconti brevi scritti tra il 1904 e il 1918 in cui l’autore indaga molti temi cruciali che verranno sviscerati in maniera più esaustiva nei romanzi successivi. Tra questi: l’amicizia, la nostalgia dell’infanzia, l’amore per il viaggio, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Racconti brevi animati da un ritmo eccellente e da una grande ‘suspence’ che nel rapido volgere di poche pagine racchiudono in sé storie ricche di dettagli e sfumature, stati d’animo ed emozioni che ne rendono la lettura particolarmente piacevole.
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